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Nuda proprietà e usufrutto: strategie fiscali per venditori e acquirenti

Pubblicato da EUROSERVICE Group on 21 Ottobre 2025
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La separazione tra nuda proprietà e usufrutto è una divisione del diritto di proprietà che genera interessanti opportunità fiscali e patrimoniali. Il nudo proprietario detiene infatti la titolarità dell’immobile ma non può utilizzarlo né trarne redditi fino all’estinzione dell’usufrutto, mentre l’usufruttuario gode del bene potendo abitarlo o affittarlo, pur non potendolo vendere.

Il meccanismo giuridico trova applicazione frequente nelle pianificazioni successorie e nelle strategie di ottimizzazione fiscale. L’usufrutto può essere costituito a tempo determinato o vitalizio, e si estingue automaticamente alla morte dell’usufruttuario se è stato costituito a suo favore. La riunione dei due diritti in capo al nudo proprietario avviene senza necessità di atti formali, con un semplice consolidamento che ricostituisce la piena proprietà.

Vantaggi fiscali per chi vende la nuda proprietà

Vendere la nuda proprietà mantenendo l’usufrutto consente al proprietario anziano di ottenere liquidità immediata continuando ad abitare nell’immobile fino alla fine dei suoi giorni. Il valore della nuda proprietà viene determinato sottraendo dal valore di mercato dell’immobile il valore dell’usufrutto, calcolato in base all’età dell’usufruttuario secondo tabelle ministeriali specifiche. Un settantenne che vende la nuda proprietà cede un bene valutato circa il 50-60% del valore pieno, mentre un ottantenne può ottenere circa il 65-75%. Dal punto di vista fiscale, questa operazione genera una plusvalenza ridotta rispetto alla vendita della piena proprietà, con conseguente minore tassazione se l’immobile non costituisce abitazione principale. Inoltre, l’usufruttuario continua a beneficiare delle agevolazioni prima casa se ricorrono i requisiti, non dovendo cercare una nuova sistemazione abitativa.

Opportunità di investimento per chi acquista

Acquistare la nuda proprietà è un investimento a lungo termine particolarmente interessante per chi dispone di liquidità e può attendere la consolidazione. Il prezzo di acquisto fortemente scontato permette rendimenti potenziali molto elevati, considerando che alla morte dell’usufruttuario il nudo proprietario acquisisce automaticamente la piena proprietà senza costi aggiuntivi.

L’investitore non deve sostenere spese di manutenzione ordinaria, IMU o altre imposte durante il periodo di usufrutto, poiché questi oneri gravano sull’usufruttuario. La strategia risulta particolarmente vantaggiosa in zone ad alto potenziale di rivalutazione come Venezia e il suo entroterra, dove il mercato immobiliare mostra dinamiche di crescita costanti. L’unico rischio è rappresentato dalla durata effettiva dell’usufrutto, che dipende dalla longevità dell’usufruttuario e può protrarsi oltre le aspettative iniziali.

Aspetti successori e donazioni strategiche

La costituzione di usufrutto in favore del donante durante una donazione rappresenta una strategia successoria molto diffusa tra le famiglie veneziane. I genitori possono donare la nuda proprietà ai figli mantenendo l’usufrutto vitalizio, ottenendo così un anticipo successorio che riduce la massa ereditaria futura e le relative imposte. Questa soluzione permette di pianificare il passaggio generazionale evitando future controversie tra eredi, poiché l’immobile è già stato assegnato.

Dal punto di vista fiscale, le imposte di donazione si calcolano sul valore della nuda proprietà, risultando quindi inferiori rispetto alla donazione della piena proprietà. I figli nudi proprietari non possono vendere senza il consenso dell’usufruttuario, garantendo così ai genitori la sicurezza di mantenere l’abitazione. Alla morte dell’usufruttuario, la proprietà si consolida automaticamente senza necessità di ulteriori atti notarili o pagamenti di imposte di successione su quella specifica quota.

Rischi e precauzioni nell’acquisto della nuda proprietà

Acquistare nuda proprietà comporta rischi specifici che richiedono particolare attenzione. Il principale riguarda l’impossibilità di utilizzare l’immobile fino all’estinzione dell’usufrutto, rendendo il capitale investito completamente immobilizzato per un periodo indeterminato. L’usufruttuario potrebbe non mantenere adeguatamente l’immobile, causando deprezzamenti significativi, anche se giuridicamente è tenuto alla manutenzione ordinaria. È fondamentale verificare che l’usufruttuario non abbia concesso contratti di locazione di lunga durata che potrebbero vincolare il futuro pieno proprietario.

Prima dell’acquisto, occorre effettuare accurati controlli notarili per verificare l’assenza di ipoteche o altri vincoli che potrebbero gravare sull’immobile. Un’attenta due diligence deve includere anche la verifica dello stato di salute dell’usufruttuario attraverso certificazioni mediche, pur nel rispetto della privacy, per stimare realisticamente i tempi di consolidamento della proprietà.

Vuoi valutare un’operazione di nuda proprietà o usufrutto? I nostri consulenti specializzati possono guidarti nella strategia fiscale più adatta alle tue esigenze patrimoniali.

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