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Il credito d’imposta beni strumentali 2020

Pubblicato da EUROSERVICE Group on 23 Dicembre 2020
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Il credito d’imposta beni strumentali 2020 – indice:

Prima del disegno di legge di bilancio per il 2021 mancavano pochi giorni per poter sfruttare uno dei tanti incentivi che lo stato ha messo a disposizione in questo 2020. Si tratta del credito d’imposta beni strumentali 2020 al quale vogliamo dedicare un opportuno approfondimento sebbene l’incentivo non riguardi fabbricati e costruzioni oggetto principale dell’attività di intermediazione immobiliare svolta da Euroservice Group. Si vuole tuttavia dare un contributo agli imprenditori che intendono investire nella propria attività, ormai non solo quest’anno, ma negli anni successivi, e che non hanno ancora ben chiaro come si possa accedere al credito d’imposta beni strumentali.

Cos’è il credito d’imposta beni strumentali 2020

Partendo dal dato normativo: “Alle imprese che a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato è riconosciuto un credito d’imposta alle condizioni e nelle misure stabilite dai commi 188, 189 e 190 in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili”.

La misura è stata varata dalla legge di bilancio per il 2020, la n. 160/2019 ed ha sostituito, per il 2020, e incorporandone alcuni aspetti, delle altre agevolazioni fiscali, cosiddette super e iper ammortamento, che avevano risvolti applicativi differenti. I commi dedicati a tale credito d’imposta si segnalano per conoscenza e sono quelli dal 185 al 197 del primo e unico comma della legge di bilancio per il 2020. Tale credito d’imposta non si applica per le operazioni per le quali tale legge ha previsto un regime transitorio ovvero l’applicazione delle precedenti misure dell’iper e super ammortamento.

Come funziona il credito d’imposta beni strumentali 2020

Come ogni incentivo fiscale, la misura va analizzata sotto vari aspetti:

  • temporale;
  • soggettivo;
  • oggettivo;
  • misura dell’incentivo;
  • e come accedervi.

Andremo pertanto a discorrere brevemente su ciascuno di questi aspetti.

Applicazione temporale del credito d’imposta

Come dicevamo nell’introduzione, dalla legge di bilancio 2020 risultano cancora pochi giorni per poter usufruire dell’agevolazione. Gli investimenti in beni strumentali infatti, se non si considerano gli interventi della nuova legge di bilancio per il 2021, che vedremo, dovevano essere effettuati a partire dal 01.01.2020 ed entro il 31.12.2020 oppure entro il 30.06.2021 a due condizioni:

  • si sia effettuato l’ordine entro il 31.12.2020 ed accettato dal venditore
  • dev’essere già stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Il dato temporale è sempre rilevante nelle agevolazioni fiscali.

Quali soggetti possono accedere al credito d’imposta

La risposta è contenuta nel comma 186, il quale afferma che: “Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito”. 

Possono accedervi tuttavia anche i soggetti che esercitano un’arte o una professione purché si tratti di investimenti in beni strumentali diversi da quelli previsti negli allegati alla legge 232/2016.

Sono invece esclusi dal beneficio:

  • gli imprenditori che, trovandosi in una situazione di crisi, hanno dovuto mettere in liquidazione l’attività ovvero si trovano in stato di fallimento o sottoposti ad altre procedure concorsuali per cessare l’attività d’impresa;
  • le imprese che, avendo violato le disposizioni in materia di responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato, sono state sanzionate con misure interdittive.

I requisiti soggettivi per l’accesso all’agevolazione tuttavia non sono finiti qui. L’impresa o l’esercente arte o professione infatti devono essere in regola con la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e con il pagamento degli oneri contributivi dei propri lavoratori dipendenti.

Di quali beni strumentali si tratta

Il credito d’imposta si può attivare per gli investimenti in beni che siano:

  • strumentali all’esercizio dell’attività;
  • nuovi;
  • materiali o immateriali;
  • impiegati in strutture produttive ubicate nel territorio dello stato;
  • acquistati, goduti in leasing, con contratto di appalto o costruiti in economia.

Si possono distinguere inoltre tre categorie di beni strumentali in base al dato normativo:

  • quelli di cui alla tabella dell’allegato A alla legge 232/2016, che sono beni materiali tecnologicamente avanzati;
  • di cui alla tabella dell’allegato B della medesima legge suddetta, che sono beni immateriali;
  • altri beni diversi da quelli precedenti.

La misura del credito d’imposta, come si vedrà, varia in relazione alle diverse tipologie.

Gli investimenti in fabbricati, costruzioni, mezzi di trasporto a motore quali aeromobili da turismo, veicoli adibiti ad uso pubblico, autovetture e autocaravan, ciclomotori, beni con aliquote di ammortamento inferiori al 6%, beni di cui all’allegato 3 annesso alla legge 28 dicembre 2015, n. 208, beni devolvibili gratuitamente alle imprese e operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti non danno accesso al credito d’imposta.

Quali misure di credito d’imposta beni strumentali 2020 sono previste

Il credito d’imposta si calcola applicando un’aliquota al costo dell’investimento come determinato secondo le norme previste dal testo unico delle imposte sui redditi. La legge tuttavia determina diverse aliquote a seconda dei beni oggetto di investimento:

  • 6% per “gli altri beni strumentali” fino ad un limite massimo di costo di 2 milioni di euro;
  • 40% per i beni di cui all’allegato A della legge 232/2016 fino a 2,5 milioni di euro di investimento;
  • 20% per i beni di cui all’allegato A della legge 232/2016 oltre i 2,5 milioni di euro, e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
  • 15% per i beni di cui all’allegato B della legge 232/2016 fino ad un costo pari a 700.000 euro.

Come e quando si può usufruire del credito d’imposta beni strumentali 2020

Il credito può essere fruito solo in compensazione da effettuarsi nel modello di pagamento delle imposte F24 in 5 quote annuali di pari importo che si riducono a tre per l’ultima ipotesi di credito con aliquota al 15%. La fruizione del credito parte dall’anno successivo a quello in cui è entrato in funzione il bene per “gli altri beni strumentali” e dall’anno successivo a quello in cui avviene l’interconnessione al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura per gli altri. Il credito non può essere trasferito né ceduto.

Tale credito d’imposta non è imponibile ai fini fiscali per le imposte sui redditi e per l’Irap.

Cosa cambia con la legge di bilancio 2021: le nuove regole sul credito d’imposta beni strumentali 2020

Il disegno di legge di bilancio 2021 ha previsto delle nuove regole per il credito d’imposta beni strumentali 2020. Le modifiche riguardano in particolare l’arco temporale di fruizione del credito che si estende fino alla fine del 2022 con possibilità di un’ulteriore proroga fino al 30 giugno 2023 con le stesse regole previste sulla prenotazione dell’ordine e il pagamento degli acconti entro il 31.12 dell’anno precedente.  La legge di bilancio inoltre sembra intervenire anche sulla misura dell’agevolazione innalzando le aliquote e dando dunque accesso ad un credito più elevato. Sono stati innalzati inoltre i limiti di spesa sui quali applicare le aliquote e ricompresi più beni strumentali che danno diritto all’agevolazione non solo alle imprese ma anche ai professionisti. La nuova disciplina si applicherebbe a partire dal 16 novembre scorso.

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